La morte, nel mondo dei comics, non ha certamente il valore che le attribuiamo noi nella vita di tutti i giorni, nel corso degli anni abbiamo visto i nostri supereroi preferiti morire più e più volte, per poi tornare in vita in un nuovo arco narrativo, oppure all’interno di un maxi-evento. Siamo così abituati a vedere i personaggi dei fumetti morire che ormai non ci sorprendiamo nemmeno più quando questo succede, anzi spesso far sparire un personaggio, soprattutto il protagonista, denota una scarsità di idee, risulta essere solamente un escamotage per poter azzerare la storia scritta fino a quel punto.
In questo caso però la situazione è diversa, in questo caso la morte risulta essere definita, perché questa è La morte di Capitan Marvel. Il nome di Capitan Marvel è stato riportato alla ribalta grazie al film che vede come protagonista Carol Danvers, l’ultima versione dell’eroe Kree, interpretata da Brie Larson, ma la sua prima versione risale al 1967 e nasce grazie alla penna di Stan Lee e alle matite di Gene Colan. Pubblicato per la prima volta su Marvel Super-Heroes numero 12 il capitano Mar-vell è un eroe dell’impero Kree, che però a seguito di uno scontro con il colonnello Yon-Rogg, viene considerato un traditore ed esiliato sulla terra. Sulla terra incontrerà amici e nemici, vivrà tantissime avventure e si scontrerà contro un supercriminale di nome Nitro, scontro che apparentemente lo lascia indenne, ma che in seguito gli riserverà pessime sorprese.
La storia che andiamo ad analizzare quest’oggi parte proprio con questo antefatto, Nitro stava tentando di rubare dei barili di gas nervino, barili che si danneggiano nello scontro, liberando il gas a cui Mar-Vell rimane esposto per un periodo prolungato. Proprio l’esposizione al gas nervino farà sviluppare in Capitan Marvel un cancro maligno, che sarà la causa della sua morte.
La Morte di Capitan Marvel è senza dubbio un’opera d’importanza storica molto rilevante, tutto il racconto è un omaggio ad uno dei personaggi Marvel più iconici del tempo, celebrato da quello che forse è il più grande scrittore, per quanto riguarda il lato cosmico, della Marvel stessa. Omaggio che però non risulta mai essere troppo esagerato, ma anzi mostra anche le debolezze di uno degli eroi più famosi dell’universo.
Personalmente adoro le storie dove viene mostrata la fragilità dei supereroi, vedere questi semidei compiere le loro mirabolanti imprese è senza dubbio interessantissimo, ma le più grandi opere sono quelle che mostrano quanto in realtà siano fallibili proprio come noi. Il fattore che pone quest’opera ancora più in alto è che questa morte è realmente definitiva, Mar-Vell non tornerà mai più in vita, tranne che per un breve periodo durante la saga ‘’Avengers vs X-Men’’. Questo dettaglio regala alla perdita l’importanza che merita, proprio perché sappiamo che Mar-Vell non tornerà in un inutile tentativo di rilancio del personaggio, oppure come mossa disperata per lasciare il pubblico basito.
La Morte di Capitan Marvel è senza dubbio un’opera degna di questo nome, l’ultima grande storia che si sia mai scritta su questo personaggio, che purtroppo in futuro non vivrà più, quantomeno a livello fumettistico, le stesse fortune di quel periodo, ma che può e deve continuare ad essere d’ispirazione per i lettori.
Nicolò