Marvel Masterworks.
La miglior collana proposta da Panini-Marvel. Di sempre. Chi non conosce questi volumi, se li vada a procurare. Tipo, adesso. Chi li ha e non li ha ancora letti (???) lo faccia. Tipo, adesso.
Bene, ora che siamo allineati possiamo discuterne.
E a proposito di allineamenti, belli vero, in libreria? Uniformi, eleganti, che sotto ci manca solo scritta “andrà tutto bene” e siamo perfettamente in tema con i tempi che corrono. Le prime sovaccoperte nere, con quel tocco di grigio in copertina, opache anziché lucide e patinate erano molto meglio, per chi scrive. Ma d’altronde bisogna uniformarsi con i cugini ammericani che li producono, e allora via a tanti bei colori a ca**o di cane.
Certo, certo, lo so, per i primi volumi sono state distribuite gratuitamente (quando? dove? come? perché? No aspè, il perché è chiaro, le altre domande aspettano ancora una risposta da anni) delle ulteriori sovraccoperte tutte colorate, perché poi in libreria fa brutto vedere una certa disomogeneità grafica.
Maledetti maniaci!
Ma tanto quello che conta è quello che sta sotto alla sovraccoperta, cioè un bel volumone cartonato in formato comic book con copertina ruvida completamente nera, senza neanche un logo (se non un misero “panini” in bassorilievo che tanto non si vede neanche). Così che potete anche portarli in ufficio da leggere in pausa pranzo o anche in metropolitana (ma non quando fuori piove che poi si sciupano, che con quello che costano è un po’ un peccato…), e fare finta di leggere qualche testo serio e impegnato, dandosi un tono da intellettuale.
Allora, per quei due o tre che non sanno di cosa si tratta (e mi verrebbe da chiedere che ci fate qui, se davvero non sapete di cosa si tratta), è una collana in volumi cartonati che propone il meglio della Marvel dalla Silver Age in poi. Che poi in realtà non è esattamente così. Scusate, sono stato inappropriato. Nelle Americhe hanno prodotto MW anche per le serie Golden Age! E non si tratta “del meglio” della Marvel della Silver Age, ma praticamente di TUTTA la Marvel della Silver Age! A breve infatti l’editore darà finalmente alle stampe anche il primo volume di Nick Fury e i suoi fuckin’ howling commandos, di fatto l’ultima serie anni’60 che ancora mancava all’appello.
Sì ok, mancherebbe Capitan Marvel, e il Nick Fury di Steranko. Compratevi gli Omnibus e state buoni. Per inciso, tali Omnibus sono stati ricavati fondendo insieme due o più Masterworks statunitensi, quindi li possiamo considerare cugini, anche di primo grado se vogliamo, di quelli che quando li metti a giocare insieme te li puoi tranquillamente confondere tra loro, anche se uno è leggermente più grosso dell’altro. Ebbene, con questi MM (e pochi Omnibus a corredo) abbiamo un edizione cronologica e completa delle collane dei nostri personaggi in pigiamoni colorati preferiti, da quel primo numero di Fantastici Quattro in poi.
Ma proprio tutte TUTTE le storie, compresi Annual, Giant-Size, fuori serie, crossover ante-litteram, apparizioni dei personaggi in varie collane ombrello, ecc ecc. Giusto per tacer dei numerosi bonus immancabilmente presenti alla fine dei volumi, tavole originali, copertine scartate, vignette modificate, articoli tratti dagli albi originali. E le sempre interessantissime introduzioni, generalmente scritte da chi se ne intende (per quanto possa un autore ricordarsi di qualche storia scritta 50 anni prima).
E insomma, se non avete ancora comprato questi volumi, o se li avete comprati ma non li avete ancora letti (???), cosa aspettate?
Si tratta del meglio della Marvel in assoluto.
…fino agli anni ’70, chiaramente. Non aspettatevi di trovarci Miller, Simonson, Byrne, McFarlane e personaggi simili. Ma ci troverete i fantasmagorici X-Men di Werner Roth! L’immaginifico Iron Man di Don Heck! Le mirabili prime avventure di Thor contro temibilissimi alieni! E non proseguo oltre, che già mi viene da piangere. Gli anni ’60 non ci hanno regalato (più o meno regalato.. a 25 / 28 euro a volume…) soltanto i F4 di Kirby e Lee (sì, prima ci metto Kirby, problemi?), lo Spider-Man di Lee / Ditko / Romita, gli Avengers di Thomas / Buscema, il Thor di Kirby / Colletta o gli X-Men di Adams… ma anche tante belle porcherie.
D’altronde non può essere tutto oro.. ma definire “Masterwork” le storie di Iron Man a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, o i primi pessimi racconti di un Thor acerbo come non mai, mi sembra quantomeno pretestuoso. Vogliamo parlare delle emozionantissime storie a solo della Torcia Umana o di Ant-Man? Palpitazioni.
E’ innegabile che la qualità delle storie anni ’70 abbia presentato un calo, più o meno fisiologico, rispetto alle prime storie, e il bello di questi volumi è che ce le ripresenta, ovviamente sempre ricolorate e ritradotte, per la prima volta dai tempi della Corno. Non dico che siano storie imprescindibili (anche se qualcosa di buono si trova oltre ai soliti Lee / Kirby / Ditko / Thomas / Buscema), ma ad un marvel zombi integralista come chi scrive non sembra vero di poter leggere certe storie, se vogliamo più “oscure”, e che difficilmente avrebbero trovato altra collocazione.
Ciò detto, per onestà intellettuale, mi sembra giusto mettervi in guardia su alcuni volumi già citati: al di là del nome della collana, non si tratta sempre di “capolavori”, e se non vi interessa possedere e leggere tutto lo scibile Marvel, allora vi suggerisco cosa saltare tranquillamente a piè pari:
Gli Inumani, voll. 2. A meno che non amiate alla follia questo gruppo di scombinati (Ma dai, chi può davvero definirsi “fan degli Inumani”??), allora lasciate perdere. Ancora ancora il volume 1, con lavori di Roy Thomas e Neal Adams (anche se non sempre grandi nomi sono garanzia di grande qualità…).
Thor vol. 1. Ok, ok, Lee e Kirby. Ma ogni tanto anche loro avevano necessità di mangiare o si alzavano storti dal letto. Iniziate dal volume 2, va’, datemi retta…
Iron Man. Dal vol. 4 in poi. Storie che ti chiedono a gran voce di farsi dimenticare, disegnate da un George Tuska più legnoso che mai.
Devil. Dal 3-4 volume in poi. Lo sappiamo, le storie non sono granché, e fino all’arrivo di Miller, il personaggio poteva essere evitato serenamente. Degna di nota l’inclusione nel recentissimo 8° volume delle storie a solo della Vedova Nera di inizio anni ’70 (visto che, nelle storie successive del cornetto, faranno coppia fissa a San Francisco).
Hulk: ok, dai. O sei Peter David (ma pure Ellison e anche Pak, suvvia!), oppure dopo un paio di storie di “Hulk Spacca!” hai già rotto i tre quarti.
Ms Marvel, volumi 1-2. Claremont, quando verboso faceva rima con noioso. Lasciate perdere, a meno che non abbiate problemi a prendere sonno.
Marvel due in uno, volume 1. Per ora è uscito solo questo. Da Marvel zombi integralista ne auspico la continuazione, of course, ma in realtà… oltre ad essere leggermente sfalsato rispetto alle altre serie (come quella di Ms. Marvel, pur non essendo tutte le collane presentate in perfetto ordine cronologico tra di loro!), è del tutto evitabile. Non aggiunge proprio nulla al mito della Cosa. Concentratevi sui F4, va’…
Ant-Man, TUTTI e La Torica Umana TUTTI – fidatevi. Non fatemi sprecare parole per queste storie. Davvero, fidatevi, vogliatevi bene e lasciateli lì.
Vogliamo citare gli imprescindibili, quelli che qualsiasi persona sana di mente non solo deve aver letto e possedere, ma dovrebbe conoscere a memoria?
Fantastici Quattro, TUTTI! (sì, anche dopo che Kirby se ne va…). Le BASI dell’Universo Marvel. In un centinaio di numeri creano praticamente TUTTO.
Amazing Spider-Man, TUTTI! Non serve che aggiunga altro, vero?
Avengers, TUTTI! OK forse, le primissime storie potrebbero non essere tra le migliori, ma già dopo pochi numeri si ingrana, e a Lee subentra Roy Thomas. E John Buscema disegna. E zitti tutti.
Thor, dal volume 2 in poi, TUTTI! (sì, anche da quando Kirby se ne va…). Forse Vince Colletta non è stato esattamente il miglior inchiostratore di Kirby, ma una volta che le cose si fanno serie, è forse la serie più epica di tutte!
Capitan America, TUTTI! E, attenzione: abbiamo già raggiunto la metà degli anni ’70 quindi abbiamo già la riproposizione integrale del post-Kirby e il ritorno del Re stesso (nel prossimo volume!). Il cerchio di chiude! Piccola nota: il primo splendido ciclo Kirbiano dei ’60 sul personaggio consiste in racconti ambientati durante il periodo della guerra. Se si vuole leggere Cap nell’Universo Marvel del periodo lo si trova negli Avengers. E comunque dopo Kirby c’è Romita.. così, tanto per dire…
Hulk: il primo volume. Ci sta.
Devil il primo volume. Fin qui tutto bene. E’ dopo che diventa tutto piuttosto superfluo.
Iron Man il primo volume (anche se, pensate, gli 11 volumi finora proposti del personaggio raggiungono nientemeno il 1977… peccato che molte storie non siano per niente all’altezza della fama raggiunta in anni recenti dal personaggio).
Doctor Strange TUTTI! Cioè.. Ditko, presente? Acidi e incubi, cose così.
A metà ci metterei due serie “difficili”:
I Difensori – L’idea è affascinante, la messa in pratica un po’ meno, ma queste storie hanno un non so che di bizzarro, non capisci se e perché ti siano piaciute, ma pensi che potresti volerne ancora…
Gli X-Men. Ok sappiamo quanto i fan dei mutanti siano dei rompicoglioni, ma non si può dire che ste storie siano il meglio della Marvel anni ’60, dai… recuperatevi almeno il primo volume e quello con le storie di Thomas e Adams! E tenete presente che il prossimo volume presenterà, sempre in virtù di un completismo che non smetterò mai di elogiare, le storie “a solo” dei vari mutanti pre-Claremont! Roba rara…
Vi ho convinti? Non vi ho convinti? Poco mi importa, a me bastano i bei soldoni che prendo per scrivere sta roba qui.
Luca