Ci sono uomini, che scrivendo opere indimenticabili, influenzano la nostra vita di tutti i giorni, ma noi, di questo, spesso non ce ne rendiamo conto. Questi racconti entrano nell’immaginario collettivo e non ne escono più, tanto da dare origine a modi di dire e frasi fatte che usiamo quotidianamente. Lo scrittore, la cui vita è stata raccontata nell’opera di cui parleremo oggi, non fa eccezione.
Tolkien-Rischiarare le tenebre è un’opera edita da ReNoir Comics, scritta da Willy Duraffourg e disegnata da Giancarlo Caracuzzo. Come capirete benissimo dal titolo la storia racconta la vita, incentrandosi soprattutto sul periodo della Prima Guerra Mondiale, dello scrittore britannico John Ronald Reuel Tolkien, autore de Il Signore Degli Anelli e Lo Hobbit, che sono, anche grazie alle trasposizioni cinematografiche, le sue due opere più famose ed iconiche.
La storia, come già detto in precedenza, racconta l’intera vita dello scrittore nato in Sudafrica, partendo proprio dall’infanzia, passata, per i primi anni, in una delle colonie inglesi, con il padre a lavorare in una delle banche della corona. Data la precaria salute di John, lui, suo fratello Hilary e sua madre sono costretti a tornare in Inghilterra. Dopo la morte del padre e, successivamente, della madre John e Hilary vanno a vivere in una pensione, insieme a quella che in futuro diventerà la signora Edith Tolkien. Nel frattempo, John frequenta il King Edward College di Birmingham, dove fa la conoscenza di tre ragazzi, che in seguito, formeranno con Tolkien il TCSB, gruppo di discussione artistica che si era prefissato l’obiettivo di riportare la luce sulla cultura inglese. Durante gli anni di Birmingham e di Oxford Tolkien sviluppa l’amore verso lo studio delle lingue, tanto da crearne una sulla base del finlandese. Questa passione sarà fondamentale, in quanto ancora oggi Tolkien viene ricordato come uno dei più grandi filologi e glottoteti di tutti i tempi. Gli anni passano e mentre John sta gettando le basi per quello che sarà un mondo letterario vastissimo inizia la Grande Guerra.
Il centro di questa storia è proprio la guerra, una guerra lunghissima e combattuta con nuovi metodi, come le trincee e i carrarmati. Gli orrori che il giovane Tolkien ha visto con i suoi occhi, lo segneranno per il resto della vita e in quelle situazioni al limite della sopravvivenza vedrà le ambientazioni adatte per le sue opere. Durante la guerra John continuerà a mantenere i contatti epistolari con i suoi vecchi amici dove, nonostante stiano vivendo un momento orribile, i ragazzi non rinunciano a scambiarsi le proprie opere e a parlare di poesie, convinti che la bellezza dell’arte vincerà sugli orrori della guerra.
Questo fumetto mette in risalto proprio questo lato dello scrittore, nonostante il mondo intorno a lui stia cadendo a pezzi Tolkien continua a pensare alle sue opere, i momenti che vive sul campo di battaglia e i luoghi che vede saranno fondamentali per le sue opere future. Nelle storie ambientate nel mondo di Arda, di cui fanno parte i continenti della Terra di Mezzo e di Aman, riviviamo i momenti di guerra che Tolkien ha vissuto sulla sua pelle e addirittura andiamo ancora più indietro, fino a leggere la descrizione dei luoghi che visitava quando, con suo fratello Hilary, giocava nel bosco. Tutti i momenti fondamentali della vita dello scrittore sono stati poi riportati all’interno delle sue opere. Duraffourg è abilissimo a mettere in risalto questo fattore, accompagnandoti in un viaggio all’interno dell’immaginario di Tolkien e Caracuzzo ci regala delle ambientazioni che strizzano molto l’occhio alle trasposizioni cinematografiche delle opere messe in scena nella Terra di Mezzo, rendendo benissimo l’idea anche per chi non ha letto le opere originali.
Forse l’unica nota che stona un po’ in questo racconto è un finale decisamente troppo veloce, in cui si fanno balzi in avanti di molti anni, fino ad arrivare alla morte dello scrittore avvenuta nel settembre del 1973. Personalmente avrei preferito che si fosse analizzato maggiormente la vita di John una volta finita la Prima Guerra Mondiale, magari andando più a fondo sul rapporto conflittuale creatosi fra lui e Christopher, il suo migliore amico.
L’opera scorre molto velocemente e l’idea di utilizzare le lettere che si scrivevano gli amici come mezzo per narrare la storia risulta essere molto azzeccata. I disegni sono molto curati, con colori caldi quando vengono rappresentate esplosioni e momenti frenetici, mentre i colori freddi vengono usati nei momenti in cui i soldati vivono la solitudine della guerra e la malinconia da essa provocata.
La storia è sicuramente consigliata a tutti gli appassionati del filologo nato a Bloemfontein, è uno scorcio suggestivo su un periodo di fondamentale importanza per lo scrittore. Tolkien-Rischiarare le tenebre è una buona storia che usa la guerra per raccontare la vita dell’autore inglese e viceversa, facendoci fare un viaggio nella vita di uno degli uomini che ha contribuito a creare la cultura di massa del 1900.
Nicolò