Continua la tradizione di associare il bimestrale dell’Old Boy alle ricorrenze del mese. Alla doppia storia di questo lotto tocca a San Valentino, e ovviamente la declinazione in stile horror pop come il buon Dylan Dog comanda.
L’atmosfera delle due storie è molto differente, ed il ritmo è sostenuto in questo caso da due orrori grafici, esteriorizzati che, a tratti, conducono a pensare alla stesura di uno slasher movie.
Ne il giornale dei misteri, ci troviamo in un delizioso racconto di matrice weird, dove a tratti si omaggia l’orrore grafico di Bernie Wrighston e la narrativa di Giuseppe de Nardo lascia spazio ad una voce narrante rassicurante e consolatoria.
In una storia ambientata su due piani temporali e due piani spaziali, siamo al cospetto di un Dylan Dog che appare scomparso, forse morto, da mesi. Al centro della vicenda, delle strane apparizioni nella foresta di Epping e la redazione di un rotocalco alla National Enquirer dove le comparse anni ’80, da Madonna a Rick Moranis si sprecano.
Alla banda di strambi verrà affidato l’ingrato compito di investigare sulla sorte dell’investigatore e, nel mentre scoprire il mistero legato ad una creatura misteriosa che si aggira nei boschi rubando l’identità alle sue vittime.
Resta solo il dubbio : Si tratta di una sola creatura?
Scopritelo leggendo le tavole illustrate sapientemente da Luigi Siniscalchi e Sergio Algozzino. Non rimarrete delusi, ve lo posso garantire. La narrativa lascia spazio al multiverso, ma la sua interpretazione grafica passa dal raccapricciante al tenero con una continuità da applausi.
La seconda storia, Casanova, di Luigi Mignacco e Maurizio di Vincenzo gioca con i predatori sessuali ed il concetto di immortalità. La componente grafica della storia è definita da tavole zeppe di dettagli perfettamente rifiniti e personaggi esteticamente belli e centrati.
Ci troviamo davanti ad un predatore sessuale seriale. Uomo di mezza età avanzata, borghese, abbiente, seduce le ragazze più giovani e ingenue e quando al culmine della frequentazione le invita nella sua casa di campagna per trafiggerne il cuore.
Peccato che una di loro, la prima, non muore e comincia a dargli la caccia.
Tra ospedali psichiatrici e memorie ancestrali assistiamo ad una danza di ying e yang che gioca le sue carte migliori nel percorso dell’orrore visivo. Le suggestioni sovrannaturali, legate alla figura di Dawn Grey lasciano spazio ad una serie di possibilità di cui questa storia potrebbe tranquillamente il numero zero.
Questo Old Boy si lascia andare in suggestioni da pellicola anni ’80 indicando sin dal primo momento l’habitat naturale del Dylan delle origini. Per definizione, proprio l’old boy.