Scrivere di spie è qualcosa di coraggioso, nel ventunesimo secolo. In fondo la guerra Fredda è terminata da più di mezzo secolo e sulle macerie fumanti della vecchia Europa si è costruito un mondo tecnologico e angusto, anche se in modo differente. I pericoli della globalizzazione difficilmente potrebbero essere evidenziati da un manipolo di super uomini in smoking e orologio esplosivo.
Ma Lorenzo Palloni ha una passione smodata per questo genere di storia ed è impossibile non rendersene conto leggendo le pagine Di Emma W(r)ong. il concetto alla base di questa scoppiettante Spy story e quello dell’inversione: mentre nelle classiche storie di, non so, Ian Fleming, il protagonista si limita a sedurre la bella femme fatale di turno senza che per questa vi sia spazio da dedicare all’ introspezione e ai sentimenti, in questo volume l’attenzione è dedicata proprio tutta alla dark Lady. Emma è un personaggio complesso che ha incontrato il suo amato addirittura 15 anni prima. Stregata da questo amore al punto da non riuscire separarsene anche quando lui preferisce abbandonarla piuttosto che vederla in pericolo, Emma intraprende un viaggio alla ricerca di quello che non ha potuto avere. Questi anni, raccontati in maniera sommaria attraverso una serie di flashback e lettere mai spedite, hanno indurito il personaggio, facendone emergere gli spigoli e la sua coriacea essenza. Emma affronta un addestramento autoindotto e senza rete di sicurezza con il solo ed unico scopo di poter rintracciare il suo amato Michael. In questi anni affronta spie, nemici di ogni forma di libertà e persone informate dei fatti. Da tutti recupera un indizio, una piccola traccia, qualcosa che la possa indicare in un punto preciso: un posto e un’ora dove finalmente potranno rincontrarsi.
A Fare la testimone a questo rendez-vous e la Storia vera e propria: un motel sperduto nel sud ovest degli Stati Uniti dove un gruppo di persone si è riunito per assistere alla prima bomba atomica lanciata su suolo americano. Si tratta di storia vera, ragazzi. Eppure, Palloni la gestisce con la sapienza di un giallo all’ Agata Christie. Tutti gli ospiti del motel nascondono qualcosa, chi un passato misterioso, chi delle profonde cicatrici e chi un lavoro per un governo antagonista. Emma, spinta da un sentimento che travalica l’amore e sfiora pericolosamente l’ossessione, indagherà sperando di riuscire una volta per tutte a coronare il suo sogno d’amore.
Non illudetevi, nulla è come sembra ed il finale per quanto possa temersi telefonato è tutto fuorché quello. In una serie rocambolesca di scene d’azione Emma riesce a mettere in pratica tutto quello che hai imparato e soppesare la sua tenacia. L’amore per le storie di spie porta Lorenzo a creare intrighi complessi dove però è evidente che quello che Emma ha perseguito con estrema serietà resta invece percepito dai servizi segreti come un piacevole gioco, un divertissement che spezza la routine di tutti i giorni. Resta interessante da approfondire come il motore di tutte le cose, ossia i sentimenti di Emma, non venga mai soppesato con i canoni della psicologia moderna. In fondo i sentimenti fanno parte di una meccanica che deve coniugare le sequenze d’azione. Ovviamente già dal titolo, con la sua pericolosa assonanza con Am I Wrong? capiamo quali siano i dubbi che assalgono l’Occhio onnisciente al di là della pagina.
Ma Emma W(r)ong non è soltanto questo. È impossibile leggere il volume senza rimanere totalmente affascinati dallo stile e dal color script definito Da Laura Guglielmo. Laura è una disegnatrice eccezionale e crea ambienti, sfondi, e costumi perfettamente integrati in un mondo che non c’è più. Lei stessa ha raccontato che il suo lavoro di ricerca si è basato su una serie di cartoline con tema i motel americani degli anni 40 e 50 ed una serie interminabile di numeri di Vogue. Il risultato raggiunge vette di design inarrivabili. Ogni pagina e un piacere per l’occhio di chi guarda, il character design stilizzato è essenziale ma perfettamente in grado di raccontare la storia che entrambi hanno in mente. L’effetto più efficace viene lasciato alla palette di colori, estremamente limitata e proprio per questo terribilmente funzionante. Il color script alterna il blu ghiaccio al rosso fuoco in un modo che fa trasparire l’alternanza tra insana passione e fredda razionalità.
La fusione dello stile di questi due autori è fenomenale, Saldapress ha fatto segnato davvero un gran colpo a portare questo volume, originariamente destinato al mercato francese in Italia. Anzi, verrebbe da chiedersi per quale ragione, simili lavori, non partano sin dal principio con l’idea di una pubblicazione su suolo nostrano. Ma si è fatto tardi, e l’appuntamento con l’agente di controllo è prossimo.
Resto solo il tempo di chiedersi se il Martini vada preso shakerato o mescolato.
Autori | Lorenzo Palloni, Laura Guglielmo |
Casa Editrice | SaldaPress |
Pagine | 160 |
Prezzo | 22,00 € |