Dopo il fumetto dal titolo “Un amore” che abbiamo già recensito, Marco Rincione in veste di autore tratta di nuovo il tema dell’amore nel nuovo graphic novel dal titolo “Poly-a”.
Questa volta la disegnatrice è Sara Marino al suo esordio nel fumetto che dimostra una grande capacità nel soffermarsi sui dettagli e di curare l’immagine della protagonista e le sue emozioni. Da subito Polya sembra una ragazza particolare, il luogo in cui vive richiama molto la natura e un mondo lontano dalla città.
Ci appare subito una sua fragilità, la sua solitudine, ma non si capisce immediatamente quale sia il suo problema o quello che a lei sembra tale. I suoi grandi occhi ci comunicano un bisogno di essere compresa ed entra subito in empatia con il lettore sia perché lei racconta in prima persona sia per i disegni che riescono a mostrare ogni sua emozione sia con il viso che con il corpo.
La fluidità del tratto coinvolge e mostra una dolcezza del personaggio così come i colori utilizzati che riescono ad impreziosire il tratto.
Polya si ritrova sola dopo la perdita di Selena, l’anziana signora che la aiutava nella cura della casa, ma era già sola ancora prima di questa morte improvvisa visto che si era autoisolata dal mondo esterno per non soffrire più. Il suo problema è quello di innamorarsi di qualsiasi ragazzo che vede e sente. In questi termini può sembrare quasi un superpotere da volere immediatamente per chi ha un cuore di ghiaccio ed è diffidente per natura, ma in questo caso l’amore è una vera e propria sofferenza in quanto porta ad amare senza nessuna restrizione mentale e fisica.
Polya ritorna alle sue storie passate e ce le racconta in flashback, molte sono finite per gelosia altre perché è stata lei stessa a fuggire.
Il tema centrale è quello del poliamore, amare più persone nello stesso momento, regola non condivisa dai più in quanto considerata amorale e tossica per una società basata sul concetto tradizionale di famiglia con figli e una morale consolidata dagli anni e dalla religione. Oggi esistono persone che per libera scelta decidono di vivere insieme in tre o più persone proprio per vivere appieno questa forma d’amore, senza nessuna gelosia o forma di sopraffazione e personalmente non trovo nessuna problematica se non quella di gestire un rapporto che già a due sembra difficile.
Nel fumetto ci si spinge all’estremo e qualcosa di bello come amare porta a conseguenze drammatiche.
Polya ripercorre quindi la sua vita con la sua diversità e il fatto di non poter controllare i suoi sentimenti in alcun modo. Innamorarsi è facile: basta uno sguardo, una voce, un gesto gentile dell’altro. Anche se felice in un altro rapporto, il fatto di dover allontanarsi dall’altra persona che le è di fronte diventa un dolore enorme come abbandonare un amore di anni. In pochi attimi è come se il processo dell’innamoramento arrivasse al culmine e poi alla separazione: una sofferenza atroce ad ogni contatto umano.
Per questo la sua scelta di isolamento non può che essere compresa e anche attraverso i bellissimi disegni e le scene molto emozionanti che si snodano man mano nella narrazione, il lettore non può fare altro che sperare che lei non si innamori mai più.
L’estremo di questa storia porta a riflettere come le altre storie di Rincione su noi stessi e sul rapporto con gli altri in modo filosofico e intimo. Naturalmente si può leggere anche in modo più superficiale come qualcosa che non ci appartiene, o ci fa sorridere pensare di innamorarsi in ogni istante, anche se poi il finale ci farà perdere quel sorriso. Un tema particolare trattato con grande sensibilità e immedesimazione. Rincione riesce a costruire una storia su un tema davvero inaspettato e particolare, usando pochi personaggi e riuscendo a coinvolgere il lettore. I disegni li ho apprezzati particolarmente per il tratto e per la delicatezza nell’affrontare la storia e il personaggio con grande maestria pur essendo alle prime prove su un fumetto.
L’epilogo della storia è molto tragico, il dolore di Polya è amplificato, ma è anche il problema di molte persone non capite nella loro fragilità emotiva e nella loro carenza di affetto. Soprattutto per chi non ha libertà di esprimere il proprio amore sotto la forma che predilige