“Living-room Matsunaga-san 1” è il primo volume di una nuova e attesissima serie shojo pubblicata da Star Comics, disegnata dalla sensei Keiko Iwashita. Un plauso va alla curatissima edizione, con la sua copertina lucida dai colori pastello e la graziosa costina rosa.
La serie per ora conta dieci volumi, ed è ancora in corso.
Miko ha sedici anni quando, a causa di problemi familiari, è costretta a lasciare la sua casa e andare a vivere per un pò presso la “sharehouse” (casa semicondivisa) che gestisce suo zio.
Durante il tragitto incontra Matsunaga, un giovane di bell’aspetto dall’aria un pò strana, che le rivolge uno sguardo ambiguo.
Il primo incontro tra Miko e Matsunaga non avviene nel modo più auspicabile: mentre lei si sta dirigendo verso la sua nuova abitazione si accorge che lui la sta seguendo e, sospettando che sia un malintenzionato, lo aggredisce.
Il malinteso viene chiarito poco dopo dallo zio di Miko, il quale le spiega che il giovane non la stava affatto inseguendo, bensì stava tornando a casa, dal momento che anche lui abita nella casa sharehouse, e sarà uno dei suoi coinquilini.
Miko è mortificata, e vorrebbe mostrarsi gentile nei suoi confronti per farsi perdonare. Ma è molto imbranata e la fortuna non è decisamente dalla sua parte: tutta la sua buona volontà sembra essere destinata a sfociare in nuovi fraintendimenti…
Ciò che mi ha sempre colpita dei manga è la capacità di trasmettere, attraverso tavole in bianco e nero, tantissime emozioni diverse. Quel che ho apprezzato particolarmente di “Living-Room Matsunaga-San” è stata la sensazione che si prova iniziando a leggere le prime tavole, una leggerezza che mi ha ricordato “Tsubaki Cho Lonely Planet”, altro bellissimo manga firmato Star Comics.
Nell’opera si susseguono comici siparietti e cliché in perfetto stile shojo, che riescono a coinvolgere e strappare ai lettori un sorriso, dando vita ad una storia romantica e divertente dallo spirito frizzante.
Miko è una fanciulla dal volto stupito e di infinita dolcezza, un’adolescente che ha nella testa un vulcano di idee e negli occhi scintillanti l’ottimismo di chi non ha perso la fiducia nel futuro. La sua goffagine saprà renderla amabile, ed anche la sua resilienza.
Il contrasto con la madre che la ritiene ancora un pò immatura e incapace di gestirsi non la abbatte, ma diventa un modo per spronarla a dare il meglio di sé stessa per dimostrare quanto vale e far capire alla mamma di essere abbastanza matura e quindi perfettamente in grado di vivere da sola.
Matsunaga, il protagonista maschile, è uno strambo stachanovista che ha qualche seria difficoltà nel delegare e nel relazionarsi con gli altri. Ha la mania di controllare tutto e tutti, preferisce fare anche i lavori degli altri piuttosto che fidarsi, e non ama per niente le critiche. Miko, pur imparando ad apprezzare la sua personalità complicata, vorrebbe fargli capire che a volte è necessario lasciar fare agli altri, permettendo loro di entrare nella propria vita. Perché contare solo su sé stessi può essere una scelta sicura, ma che condanna alla solitudine.
La sharehouse non è solo la residenza dei protagonisti, ma anche metafora della vita, che si impreziosisce e si arricchisce soltanto quando viene condivisa, permettendo agli altri di entrare.
Punto di forza di questo manga è la presenza di un nutrito gruppo di personaggi ben costruiti: questo primo volume offre un accenno della loro personalità e riesce bene a mantenere l’interesse del lettore, accennando side stories accattivanti ben intrecciate con la storia dei protagonisti, che sicuramente verranno approfondite nei prossimi volumi.
“Living-room” riesce a regalare una parentesi di dolcezza e tranquillità nella frenesia della quotidianità, grazie ad un racconto particolarmente adatto a queste belle giornate primaverili.