È una tradizione particolare quella che mi lega al commissario in forza alla Napoli del ventennio. Un po’ come lo Spalatore di Nuvole voluto da Fred Vargas, in questi ultimi otto anni mi sono affezionato a leggere le sue avventure nel cuore dell’estate, nella tranquillità del mio buen retiro estivo, nel cuore della notte, mentre tutti dormono ed io posso concentrarmi sul suono della mia anima.
Quanta poesia. Peccato che da un paio di anni avventure nuove, il buon Maurizio de Giovanni non ne scriva più e la serie sembri essere terminata nel più atroce dei modi. Nel più atroce dei modi potrebbe benissimo essere il titolo per un contro epilogo, credetemi.
Per fortuna nel mentre anche il resto del mondo sembra essersi accorto di questo personaggio eccezionale e, senza soluzione di continuità, sono apparse prima le avventure a fumetti e poi, addirittura, uno sceneggiato. Perché chiamarlo serie tv, proprio mi rifiuto.
Insomma, grande spolvero per questo sfortunato commissario che ha la capacità di vedere i morti raccontargli i loro ultimi pensieri. La capacità di De Giovanni è sempre stata quella di scrivere storie che avessero una continuità molto forte al punto da far iniziare una storia pochi istanti dopo che a precedente si concludeva.
Nella seconda metà del ciclo narrativo, trama ed intreccio si infittiscono ulteriormente e oltre al procedurale (para)psicologico va ad accrescersi anche la vicenda personale di Lugi Alfredo Ricciardi che vede nei suoi comprimari un continuo alternarsi tra raziocinio e passioni terrene (il Dottor Modo, splendido, e Livia, odiosissima) e cuore pulsante e affetto vero (il supportivo Maione e la romantica Enrica).
Proprio con In Fondo al Tuo Cuore questa metamorfosi compie la sua più ampia maturità. Così mentre il caso procede, un professore di ginecologia viene spinto fuori dalla finestra del suo studio, gli eventi si mettono in marcia in modo da vedere il personaggio finalmente libero dal suo clichè può crescere e magari anche invecchiare. Il Triangolo con Enrica e Livia diventa infatti molto complesso e nei prossimi volumi si arricchirà di sfaccettature e drammi. E nel mentre anche la vita domestica subirà dei cambiamenti importati.
La versione Bonelli è estremamente affascinante e pregna di stile. Iniziata in formato da edicola per essere solo in seguito trasposta nel formato graphic novel cartonata gigante, da qualche tempo subisce un processo inverso. Così ci troviamo a seguire i volumi prima in formato da libreria ed aspettare qualche mese per leggerne anche la versione popolare. Tutti continuano ad essere soddisfatti, e, se volete la mia, sapete bene quale sia il mio preferito.
In fondo al tuo cuore conserva il soggetto dello stesso De Giovanni che continua a collaborare alla serie mentre a Paolo Terracciano va l’onore della sceneggiatura. Il Ricciardi di questo volume è tetro e disperato, preoccupato per la sua Nelide e spinto costantemente verso le sue pulsioni passionali.
Le tavole di Alessandro Nespolino, con un bianco e nero virato in seppia, sono dense di dettagli e tenui nel raccontare una Napoli che esiste ormai solo in cartolina ma il cui spirito sopravvive echeggiando proprio in storie di questo genere.
Un giorno riuscirò a passare al caffè Gambrinus, e assaggiando una sfogliatella riccia (mi dicono che la diatriba tra frolla e riccia assuma connotazione da tifo da stadio) , forse riuscirò anche io ad intravedere il tetro spettro di Ricciardi intento a raccontarmi cosa si cela in fondo al suo cuore.
Si tratta di una lettura classica, imponente, ma, credetemi, una volta iniziata la lettura, non sarete capaci di interromperla fino al prossimo deliziosissimo volume.