Qualche sera fa si è tenuto uno di primi eventi digitali della stagione. Gli amici di Tunuè, coordinati dalla mitologica Simona ci hanno invitato alla presentazione di un nuovo progetto dalla duplice natura : 7crimini.
Costruito attorno ad un progetto che si protrarrà fino al 2023 inoltrato la collana, composta da sette volumi si prende l’incarico di raccontare in modo non convenzionale sette tra i crimini più comuni per il diritto italiano. La struttura è quella degli episodi concatenati dove ampio spazio è dato alla narrativa che permette di raccontare il crimine introdotto nel volume, con dovizia di particolari ed una propensione quasi naturalistica per il racconto della vita di tutti i giorni e delle insidie insite nelle occasioni che possono capitare.
La narrazione, per questo volume, Truffa, è lasciata ai due show runner, Katja Centomo ed Emanuele Sciaretta. Mentre la prima infonde l’anima narrativa il secondo, avvocato legato al diritto d’autore, si occupa dei tecnicismi. Quell’insieme di regole ed aspetti tematici che permettono non solo di disciplinare il vissuto quotidiano. Ma che se propriamente applicati alla vita di tutti i giorni, ne diventano l’humus, indagando sull’umana natura e regolandone gli aspetti più critici.
Forse è stata proprio questa concezione che mi ha permesso di concentrarmi sull’aspetto principale del progetto. Raccontare il diritto in maniera divulgativa ma leggera. Non credo sia una cosa facile, e lì sta la bravura. Riuscire a prendere un elemento narrativo e renderlo esemplificativo al punto da poterlo usare per esplicitare un tecnicismo senza renderlo pesante non è cosa da poco.
Nel corso della conferenza stampa, l’intento era sufficientemente chiaro e credo estremamente lecito. Un progetto simile ha tutto il diritto di nutrire la vocazione di testo aggiuntivo per qualche scuola superiore che concede una infarinatura di giurisprudenza.
Raccontarne gli aspetti in modi chiari e piacevoli permetterebbe di avvicinare anche chi ha guardato alla materia con sospetto, finendo per interessarlo e condurlo nella seconda parte del volume, quella che ne approfondisce gli elementi narrativi e che esplicita questa volta gli aspetti tecnici nel dettaglio. L’apparato redazionale, firmato tra gli altri da Massimo Picozzi, si avvale di un saliente excursus sugli elementi chiave del reato, tracciandone una storia che vede raccontata la vicenda anche dei suoi massimi esponenti.
Si tratta di pagine piacevoli che permettono di approfondire l’argomento sganciandolo dai fini narrativi e mostrandone la struttura maggiormente legata alla giurisprudenza.
Insomma, si tratta di una duplice natura che mostra l’organicità di un progetto ambizioso e che potrebbe effettivamente marcare un nuovo territorio, maggiormente legato ad aspetti della narrazione slegata solo dal fine ludico ed incanalata al contrario, in contesti più pratici e complessi.
Le matite sono affidate a Daniele Calluri e Massimo Caselli che gestiscono un bianco e nero solido con un character design di misura anche se appena caricaturale, e che contribuisce a distribuire il giusto carisma ai personaggi della serie.
Se avete voglia di provare a cimentarvi con un fumetto dal forte apparato divulgativo ma che ha anche il merito di trattare materia viva con una luce nuova ed approfondita, questo volume, appena uscito, potrebbe davvero fare al caso vostro.