Oggi è stata una giornata particolare. Di quelle che stacchi la spina e finisci in uno spazio tutto nuovo, rilassato, semplice ma oltremodo complesso.
Sono partito da casa incurante del traffico che avrei incontrato e, in un incredibile stato di grazia, ho parcheggiato la macchina vicino all’ingresso della Fabbrica del Vapore perfino con qualche minuto di anticipo. Alle 09:00 iniziava la possibilità per la stampa di visitare l’anteprima di Bonelli Story, la mostra che celebra gli 80 anni di vita della casa editrice di via Buonarroti e che, come avrebbe raccontato più tardi Michele Masiero, è un punto di partenza, come pure un punto di arrivo.
Per chi non lo sapesse la Fabbrica è un vecchio complesso industriale recuperato e nei vecchi capannoni spesso si trovano mostre interessanti. Arrivo all’area di ingresso e, appena il tempo di dare le mie credenziali che vengo accolto dalla fantastica Luana Solla dell’ufficio stampa Bonelli. Rompo le scatole a Luana su base quasi giornaliera e lei mi è sempre, sempre di supporto. Ma oggi si supera per gentilezza, simpatia e disponibilità. Mi fa salutare Michele Masiero e mi accompagna nei locali della mostra.
All’interno delle sale c’è ancora fermento. Stanno ultimando l’allestimento delle teche con i memorabilia e gli oggetti da collezione. Ma per fortuna c’è la possibilità di girare prima che arrivi il pubblico delle grandi occasioni.
Per una volta essere mattiniero mi ha premiato, e mi permette di visitare tutti i locali quasi in completa solitudine e con tutto il tempo necessario per godere appieno delle meraviglie che mi si stagliano davanti.
Si inizia con un lungo corridoio dove vengono ricordati i nomi di tutti quelli che hanno contribuito e contribuiscono a dar lustro a questo storico marchio dell’editoria. Ma la mostra vera e propria non può che iniziare con la macchina da scrivere di Gian Luigi Bonelli. Piena di scarabocchi ma ancora pulsante di energia. Devo dire che trovarmi davanti ad un oggetto che da solo ha contribuito a creare decine di storie non è una cosa propriamente da poco.
Da là in avanti, le sorprese sono una coreografia scoppiettante che segue un color script preciso. Viene infatti assegnato un colore ad ogni genere e per ogni genere c’è una sala dedicata, con memorabilia ed una quantità impressionante di tavole da guardare, studiare ammirare.
Percorro tutti gli spazi affamato di informazioni. Giro e scatto foto. Poi Luana mi presenta uno dei curatori della mostra, Luca del Savio. Luca è disponibilissimo e mi conduce per una visita guidata raccontandomi aneddoti di ogni tipo.
La prima sala non può che essere quella dedicata a Tex e agli altri eroi del west. Si parte dall’Audace e si arriva a Tex. Ci sono tavole di Galeppini, schizzi preparatori di Magnus.
Qui mi viene fatta notare una cosa molto particolare, ogni volta che il logo della casa editrice compare sotto una tavola, significa che siamo in presenza di qualcosa di unico. Può essere una tavola esclusa dalla pubblicazione, un disegno inedito. Qualsiasi cosa che sia raro e simile ad un tesoro.
Molte di queste tavole vengono direttamente dagli archivi Bonelli. Il che significa che ci si trova in presenza di qualcosa che probabilmente arreda gli uffici leggendari in via Buonarroti. Non ci credete? Qualche tempo fa Giorgio Giusfredi postò un video fantastico di quegli ambienti. C’è materia da leggenda. Un Pratt originale che ruba la mia attenzione, subito dopo alcune tavole originali del primo Ken Parker, il solo episodio con la barba lunga.
Dal West si passa all’avventura, e siamo nella terra di Zagor prima e di Mister No poi. Una cosa che noto, sono le infografiche. Tabelloni pazzeschi dove vengono elencati dati rilevanti, più o meno seri, per i personaggi chiave. Dylan Dog ha baciato appena 301 ragazze. Se penso al numero di volte in cui viene ucciso il cavallo a Tex o ferito Zagor all’avambraccio, c’è da farsi girare la testa. Luca mi spiega che qualcuno si è messo a rileggere tutte le storie dei personaggi per recuperare questi dettagli e mi viene in mente che sarebbe un bel modo di impiegare il tempo.
Più o meno da queste parti incrocio Davide Bonelli. È lui che si presenta, con uno sguardo schivo, quasi colpito dal vedere tutte le creazioni di famiglia riempire lo spazio delle sale.
Il secondo piano inizia con i gialli, Nick Raider, Julia ma anche il Confine. C’è uno spazio dedicato alle tavole delle storie stanno per arrivare e, anche in quel caso le sorprese non sono poche. Uno scorcio del prossimo crossover tra Nathan Never e la Justice League, il nuovo episodio di Chambara ed un Dylan Dog di Ausonia. Per dirne. Si comincia a parlare anche di Bonelli Entertainment e, infatti, in una saletta compare uno schermo con pochi secondi della serie animata di Dragonero. Chiara ispirazione anime, ma uno stile a dir poco affascinante.
Dopo è il turno del mistero. Dylan Dog, Martin Mystere e Dampyr. Di quest’ultimo un mucchio di tavole dei primi numeri, legati al film in uscita. Di Dylan c’è il frontespizio originale, che sembra quasi brilli di luce propria.
Subito dopo arriva il fantasy dove il protagonista ovviamente è Dragonero e poi Nathan Never con la fantascienza che ho divorato da adolescente. Le tavole che vedo davanti e che ho letto decadi fa sono in quantità impressionante.
C’è un piccolo spazio dedicato alle campagne per il sociale ed un altro ai videogiochi. Trovo i floppy da 3,5 pollici, quelli che giravano su Amiga con le avventure punta e clicca. Sono letteralmente artefatti dal retro-futuro. Che mi ricordano come diavolo sia passato il tempo.
Alla fine del giro, saluto e ringrazio Luca e sulle scale trovo Mauro Uzzeo. Il tempo di scambiare qualche battuta sulla scuola castellana del fumetto che inizia la conferenza stampa. Mi trovo davanti anche Mauro Boselli, schivo e severo, ma sempre disponibilissimo.
È il turno di Gianni Bono e Michele Masiero di introdurre la mostra. Si parla di Bonelli Entertainment. Il futuro non sarà solo a fumetti ma anche film e videogiochi. E poi finalmente la notizia che aspettavo da quando a febbraio abbiamo avviato il Comithon con Meganerd ed Octonet. Presto ci sarà una piattaforma digitale per il materiale Bonelli.
Già mi immagino tutti i recuperi di Mister No e Orient Express…
La mattinata volge al termine e per me è tempo di ritornare alla vita normale, ma non prima di promettermi di ritornare a visitare la mostra. Se non altro per recuperare il catalogo, che ancora non è disponibile, ma che da quello che ho visto, ha tutta l’aria di essere molto, molto appetitoso.