Questa nuova storia del rosso esorcista di Edimburgo mette alla prova i nervi. E lo fa in maniera molto compassata, lasciato intendere cose che devono ancora venire ma che, si preannunciano laceranti.
Intanto, se dopo soli 32 numeri, si finisce per empatizzare così tanto con la vita dei protagonisti di una serie, allora, il lavoro svolto dal team di showrunner è quanto meno superlativo.
Ma torniamo alla storia attuale : Savegnago e Filadoro ci conducono in una storia che tocca un elemento culturale da non sottovalutare affatto ma che, anzi, affonda le radici nell’humus del personaggio. La chiesa cattolica è un culto, una religione che, come per tutte le aggregazioni culturali longeve, per sopravvivere ha dovuto adattarsi, fare compromessi, financo inglobare vestigia di culti passati in modo da poter coinvolgere nuova linfa tra i suoi accoliti.
In ambito europeo questa cosa ci è ben chiara, non è certo un mistero come alcuni aspetti delle storie dei vangeli siano mediati dal culto di mitra, e del sol invictus in generale – senza scomodare Dan Brown.
Ma in ambito sudamericano, lontani da madre Roma, l’operazione di inglobamento delle popolazioni locali, ha portato ad un patois religioso che solo forzatamente si potrebbe coniugare a certi dogmi della dottrina apostolica. Il culto dei morti, la derivazione azteca, sono elementi ben presenti e che qui ci vengono presentati con naturalezza.
Come lo stesso Duncan ci rivela, per quanto abbondino i preti in questa storia c’è ben poco di cattolico. Incontriamo Ana, una rifugiata messicana, sopravvissuta al massacro della sua famiglia e appartenente ad una comunità ispanica tenuta assieme da padre Martinez. Ana ha avuto una vita travagliata e culminata nel dolore di un marito violento. Adesso vive in una piccola comunità dove cerca di addossarsi le pene di tutti perché, malgrado la sofferenza, solo così sta bene.
E qui entrano in gioco i nostri due. Qualcosa non torna e Samuel deve scoprire se si tratta dell’ennesima anima spezzata, del più classico dei demoni del mese.
Nulla di più sbagliato.
Ormai dovremmo essere abituati che con il dream team di Samuel, nulla è mai come te lo aspetti. E questa storia serve inoltre ad ampliare ulteriormente il mondo di gioco. Gli elementi che sono in ballo sono molti più di quanto ci si possa aspettare dal solo Legione.
Non voglio rovinarvi la storia, e se vi dicessi di più lo farei, pentendomene. Ma è innegabile che l’approfondimento del concetto di martirio, il complesso sistema psicologico che porta un essere umano a farsi carico delle pene di una intera comunità è un elemento che viene descritto alla perfezione. Senso di colpa, senso del dovere. Tutto si mescola per dare forma a quella che, in assenza del sovrannaturale, sarebbe una semplice forma di isteria collettiva. E che qui invece va a pescare molto più in profondità. Malgrado Coco, malgrado Mayans, è un mistero la ragione per cui non si approfondisca ulteriormente la cultura messicana, così affascinante e mistica in un modo che trascende la concezione occidentale. Quelle terre assolate sono state tra le prima a subire in pieno il concetto di appropriazione culturale, tutto della loro cultura è stratificato e affascinante.
Questo numero è disegnato da Adriana Farina, che dovrebbe necessariamente essere più presente su queste pagine. Le sue linee morbide si fondono alla perfezione ad una scala di grigi che regala profondità ed immersione. Ogni tanto vorrei vedere qualche sfondo, qualche richiamo architettonico in più. Ma in una storia intimista come questa, non è certo una mancanza.
Come vi dicevo, mentre la storia scopre un nuovo pezzo del mondo di Samuel, le crepe di quello che esiste dal primo numero si fanno più concrete. Duncan parla di inquisizione, di ritorno ad un esercito di cui Samuel non vuole fare assolutamente parte.
È solo un piccolo riferimento. Ma non posso non pensare che una brutta tempesta si stia davvero avvicinando.