Questo episodio delle avventure del nostro barbuto eroe mi ha fatto riflettere molto. Prima di tutto su come determinai topoi della letteratura (di genere, in questo caso), anche se declinati in una accezione leggermente differente, funzionino sempre come un perfetto meccanismo ad orologeria.
In più, quello che emerge sempre più, è la natura squisitamente grigia e sfumata del nostro. Non esiste una sua posizione netta, e questo lo abbiamo già capito in episodio meno recenti. Ma adesso, più di ogni altra volta, emerge una cifra dannatamente umana del nostro che, più di ogni altra cosa, gli fa segure una sua personale bussola morale tenendolo lontano da convinzioni ed errori per conto terzi.
Come già in altre occasioni, Samuel viene coinvolto di Singularity in qualcosa che accade in un piccolo villaggio. Quello che potrebbe essere un x-file a tutti gli effetti, si trasforma in una storia che parte come il villaggio dei dannati ma che abbastanza in fretta, propaga una eco che arriva fino al meno recente dei racconti sugli invasati. Jack Finney, 1957, vado a braccio. Per tacere della citazione di Io Sono Vendetta.
Le conseguenze di questa invasione sono ancora una volta Abisko, e la perturbazione che ha generato. Se ci allontaniamo dal contesto più esoterico della faccenda (con buona pace di Filadoro che, infatti, è assente da questo episodio), sappiamo che i demoni generati da una spaccatura dell’animo umano, finiscono su Legione che è già una dimensione governata da arcidemoni. Là è tutto così tetro che a volte perfino i demoni vorrebbero tornare sulla Terra e nascondersi.
Un po’ come succede in questa storia.
Che, ripeto, è ambientata nell’Inghilterra più rurale, ma potrebbe benissimo essere nel deserto dello Utah. Per dirne.
Samuel finisce in questo posto dove il Nero, l’essenza di queste creature permea tutto, ed ha invaso anche gli esseri umani. E sappiamo benissimo cosa direbbe Duncan, fosse al posto suo. Ma Samuel, Duncan non l’ha voluto in questa avventura. E questo mi fa temere ancora di più per il futuro della loro relazione. Ma è chiaro che la scelta di Samuel è differente, e non voglio dirvi di più perché so come tutto questo vi inquinerebbe la lettura.
Giada Belviso illustra con sapiente maestria le tavole di questa storia, mostrando dei personaggi con una fisicità concreta e mai banale. I richiami al mainstream USA ci sono tutti, ma anche i riferimenti al fumetto popolare ed alla sua tradizione italiana ci sono tutti. Il risultato è un tratto pulito, chiarissimo con fortissime influenze lovercraftiane.
Savegnago e Fumasoli scrivono una storia con una netta componente umana , dove però gli elementi weird, più che pulp costituiscono un valore aggiunto terribilmente efficace.