Saldapress non sbaglia un titolo. E questo Slumber, pubblicato originariamente da Image Comics, non fa eccezione. Raccontare il mondo del sogno è qualcosa su cui si sono cimentati in molti. Ma questa volta, il taglio, fa tutta la differenza.
Tyler Burton Smith e Vanessa Cardinali mettono assieme una storia dai richiami multipli, che fonde assieme tematiche weird assieme ad un certo gusto, estremamente stiloso, per la mescolanza di generi. Come dicevo, Saldapress ha un catalogo sempre più interessante (leggete qui per credere).
Protagonista della vicenda è Stetson, la divorasogni. Il suo compito, attraverso una tecnologia del tutto bislacca ma, allo stesso tempo carica di fascino, è quello di varcare una porta. La soglia dà sull’immaginario onirico dei suoi pazienti. Da là, il suo compito è quello di eliminare chirurgicamente elementi nocivi per il ‘paziente’. Eliminazioni, sia chiaro, più o meno contronatura in un perfetto stile pulp.
Le cose si complicano quando un’entità, dal mondo dei sogni, comincia a fare capolino nella realtà uccidendo senza sosta al solo scopo di trovare Stetson. È a quel punto che si associa al bizzarro gruppo il detective Finch, incaricato di seguire questi casi al netto di un filo logico che sembra quasi del tutto assente.
Il meccanismo si muove a metà tra un procedurale tradizionale ed una favola psichedelica. Il tratto, vagamente allucinato, reso ancora più vivido dai colori a tinte acide e forti, contribuisce a rendere il tutto, un delirio da deprivazione del sonno.
È la stessa Finch a ricordarci di non stare troppo bene, visto che continua a vedere cose che si suppone debbano rimanere nei lidi del sonno. Finch, che dovrebbe mostrare la componente più razionale, al contrario, cade vittima rabbiosa di un meccanismo che è costruito ad orologeria per mostrare i segni di una sua chiarissima logica solo sul finale.
Chiariamoci un istante. Di storie vissute a metà tra il mondo reale e quello del sogno ne abbiamo digerite abbastanza. E non si tratta per forza di Sandman.
A rendere straordinariamente eclettico questo volume, è proprio la componente weird, sovraeccitata a e carica di presenze oscure che neanche un creepy pasta. Non voglio raccontarvi troppo di come la trama si dipani perché sarebbe uno spoiler più che sgradevole, ma i punti di svolta sono molteplici ed il ritmo detta una storia dove non si risparmiano colpi di scena.
Vanessa Cardinali gestisce la regia delle tavole giocando sempre con un registro sopra le righe. Il suo character design rimanda molto alla graphic novel autoriale, ma gli scenari, e le creature, sono dettagliati con uno spiccato eccesso di acidità. Colorazione e tratto mi rimandano a certe cose dello scuola spagnola, ma non credo si possa ignorare, che il canale principale è invece quel melting-pot composto da sensibilità europea ed orientale. Fuse assieme.
Tyler Burton Smith scrive dialoghi intensi, quasi claustrofobici e soprattutto mette assieme un intreccio dai risvolti degni del peggior episodio di Ai Confini della realtà.
La cosa curiosa è come tutti questi elementi vadano ad armonizzarsi in un risultato finale molto più interessante delle singole parti.
È curioso come Image recentemente stia mettendo le mani su queste piccole gemme che si allontanano dal mainstream per spingersi in una direzione molto più autoriale e sghemba.
segui The Flywas Show su Facebook, Instagram, YouTube e Twitch .