In questi giorni diventa disponibile il nuovo lavoro di Emilia Cinzia Perri assieme a Silvia Vanni pubblicato da Bao. Sylvia Beach è il nome di una libraia che visse a Parigi per buona parte del XX secolo. Diventando leggenda.
Amo passeggiare per le strade di Parigi. E da quando la frequento da adulto, la libreria Shakespeare and Co., sita a pochissimi passi da Notre Dame è sempre stata una tappa fissa. Là, chiesi a George Whitman di conservare una copia del mio primo libro con affisso sopra il leggendario timbro ‘kilometro 0’. E, salvo l’ultima volta che ci sono passato, non ne sono rimasto mai deluso.
Il punto è che quella libreria si chiama Shakespeare and Co. In omaggio ad un’altra libreria che aveva popolato le strade di Parigi nella prima metà del XX secolo. Quella libreria era stata fondata da un’americana di tutt’altre origini che per se stessa aveva scelto il nome di Sylvia Beach. Più avanti nella sua vita, sarebbe divenuta famosa come la libraia che pubblicò per prima l’Ulisse di Joyce. Tanto per dirne.
Emilia Cinza Perri e Silvia Vanni ne raccontano la biografia con una leggerezza che è un dono non di tutti. Raccontare la storia di Sylvia Beach significa infatti affrontare la storia del Novecento. Vivere le contraddizioni e la passioni di questa giovane donna che con un passato ultrareligioso alle spalle, ma con una madre illuminata, si trasferisce nella Parigi della belle époque e, là, comincia ad intrecciare una relazione con Arianne una libraia che aveva raccolto attorno a sé un vero e proprio circolo di intellettuali.
È la lettura ad essere l’architrave della sua esistenza. La prima volta che incontra il Bardo (proprio quello che diede il nome alla sua libreria), almeno metaforicamente, ha l’impressione di volare. Nella sua esistenza questo fantastico stratagemma felliniano, viene utilizzato proprio per sottolineare i momenti di magia pura che vive. Vive in una esistenza pure turbata da parecchie ansie. I problemi a condurre una libreria, il nazismo e la deportazione, i grattacapi, non del tutto trascurabili, che Joyce riuscirà a crearle e la relazione complicata con Adrienne.
Tutto però viene narrato da Emilia Cinzia Perri con una leggerezza strepitosa. Le pagine scorrono veloci ed assistiamo a come questa ragazza piano piano sia stata capace di tirare su la prima libreria americana di Parigi, spingendosi fino a creare una comunità di autori, arrivando anche ad Hemingway, che, nel momento del bisogno si troveranno ad aiutarla e supportarla.
Il comparto grafico spinge ad amplificare questa leggerezza, ancorando la narrazione ad un character design solo all’apparenza stilizzato e lineare, ma che invece riempie le tavole di ogni dettaglio possibile. Tutto, dagli arredi agli scorci di Parigi, sembra essere studiato alla perfezione. La componente grafica si avvale inoltre di un color script, della stessa Vanni, ben dosato e accuratamente scelto.
Sylvia Beach è un biopic pubblicato da Bao Publishing che, come al solito, pone l’accento su un lavoro intimista ed impegnato, carico di enfasi e romanticismo, che pure riesce a rappresentare uno scorcio del fervore intellettuale che all’epoca pervadeva Parigi.
Bravissime le autrici, nel saper dare voce ad un personaggio storico intriso di una umanità profonda e straripante. Che ha messo la vita dei libri e di chi li scrive davanti a tutto, nel corso della sua esistenza.
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