Tempo di celebrazioni in casa DC e del resto, otto decadi sono un bel numero di quelli che vanno celebrati nella loro interezza. Per questo già l’anno scorso vennero messi in vendita degli speciali da 100 pagine contenenti un excursus sulla vita di personaggi chiavi del Bat Mito, Batgirl, Robin ed infine proprio lui, Joker.
La Panini ripubblica adesso l’albo a lui dedicato in un formato gigante cartonato che dà gran spolvero all’occasione. Il menù del volume è bello sostanzioso : dieci storie brevi con cui si baloccano molti degli autori che hanno contribuito al successo (perlopiù recente) del clown principe del crimine.
Si passa da una storia con forte introspezione psicologica del duo Snyder/Jock fino ad un omaggio sentito dei due vecchi leoni O’Neil/Garcia-Lopez. Nel mezzo Tony Daniel, Lee Bermejo, Eduardo Risso, Brian Azzarello e James Tynion IV. E molti altri.
L’arte della storia breve sottolinea una capacità notevole di sintesi e di gestione del colpo di scena finale, ma la cosa che più colpisce è come tutti cerchino di evidenziare la natura assolutamente atipica di questo villain. Si passa da storie in solitario ad ucronie, storie con Punchline storie con Harley Quinn. In tutte c’è il rispetto reverenziale per questo personaggio, così importante da comparire nel primo numero della testata dedicata a Batman, un perfetto equilibrio tra due nevrosi
Al contrario di mille altri personaggi, Joker non ha una fatal blow che lo motiva. Nessuna che dopo ottanta anni si sappia. Anzi, non sappiamo nulla del suo passato, un particolare scabroso, magari il suo nome. Negli anni più di uno ha provato ad approfondire, cercando di fare luce sul mistero. Nulla che sia mai riuscito a resistere sulla lunga distanza, per dirvela tutta. Perché è assolutamente chiaro che quello che rende il Joker quel mostro inafferrabile che tutti conosciamo è la sua totale incoerenza caotica.
Empatizzare con il Joker è un atto di fiducia, non conosciamo il suo mistero segreto non sappiamo se quello che fa è giustificato da una sconfitta profonda. La sua esistenza è un numero primo, primigenio, violento. In due parole : totalmente irrazionale.
Il volume indaga sulla questione e lo fa bene. Si tratta di un numero celebrativo per cui non aspettatevi momenti preziosi legati a storie future. Più che altro piccole perle, un modo per rispolverare l’abito buono e ricordarci che su un lato della moneta c’è Batman, per forza dall’altro lato deve esserci mister J.
Un altro elemento che non si può non amare di questa volume è la raccolta di cover che intervallano le storie. In uno spazio che copre gli ottanta anni del personaggio, troviamo una serie di fotografie di quanto significativo ed iconico sia stato questo personaggio per la DC Comics. Interpretazioni da autore terribilmente efficaci.
Una in particolare l’avevo quasi dimenticata. Un Mike Mignola d’annata. Disegna il Joker in frac e monocolo. Lo sguardo compiaciuto da giocatore di monopoli. Un sorriso beffardo quasi tranquillizzante. Poi leggo il titolo della storyline e mi ricordo per bene con chi abbiamo a che fare.
A death in the family.
Lunga vita al pagliaccio principe del crimine.
Autori | Aa Vv |
Editore | Panini Comics (DC Comics) |
Pagine | 100 |
Prezzo | 18,00 € |