“Ride your Wave” (Kimi to, nemi ni noretara) è un film d’animazione giapponese del 2019, scritto da Reiko Yoshida e diretto da masaki Yuasa.
Il lungometraggio ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Fantasia international film festival, lo Shanghai international film festival e il Sitges Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna.
La storia ha anche un adattamento a fumetti e uno letterario. Sia il manga (volume unico) che il romanzo in italia sono distribuiti da Dynit s.r.l.
La Dynit ha acquistato anche i diritti del film, disponibile su Prime da luglio 2020.
Hinako Mukaimizu si trasferisce in una città sull’oceano per studiare oceonografia, perché ama il mare e il suo sogno è vivere il più possibile in sua prossimità per potersi dedicare al nuoto ma soprattutto al surf, sua grande passione.
L’appartamento nel quale si è appena trasferita però, la prima notte prende fuoco, perché alcuni ragazzi hanno fatto scoppiare illegalmente dei fuochi d’artificio.
L’incidente, che poteva finire molto male, si rivela invece un evento fortunato, perché favorisce l’incontro di Hinako con Minato, un pompiere di ventun’anni che, dopo averle salvato la vita, manifesta un interesse romantico nei suoi confronti, subito ricambiato dalla bella surfista.
I due giovani iniziano una frequentazione che li porta a scoprire di avere molti punti in comune e ad innamorarsi. Hinako, ebbra di gioia, si concentra sul momento presente e, totalmente persa nella felicità del suo primo amore, vorrebbe durasse per sempre. Ma il suo sogno si infrange quando Minato muore, travolto dalle onde una mattina d’inverno.
La dipartita di Minato getta Hinako nel più totale sconforto. Senza di lui, si sente a pezzi.
Un giorno, mentre canta la canzone che ascoltavano sempre insieme, le sembra di scorgere il viso dell’amato nell’acqua.
Nel suo cuore si riaccende la speranza, così inizia a cantarla sempre più spesso, per farlo rivivere. Hinako pensa di poter stare con lui anche così, senza poterlo abbracciare, toccare, baciare, accontentandosi di potergli parlare ancora. Ma è giusto non lasciare andare lo spettro del ragazzo che ama e vivere nel ricordo di qualcuno che non può più tornare?
“Ride your Wave” è una storia intensa, che sottolinea la candida bellezza di due giovani intenti a vivere il loro primo amore.
L’acqua è metafora della vita e dell’esistenza che fluisce senza mai fermarsi, da cui la protagonista ama lasciarsi travolgere proprio come, sulla tavola da surf, si lascia trasportare dalle onde. Quando Minato muore, inghiottito dal mare, tuttavia per Hinako il tempo si ferma. Il dolore che prova è tale da indurla anche a trasferirsi lontano dalla spiaggia, poiché ormai detesta la vista dell’acqua che le ha sottratto l’amato. Abbandonare l’acqua vuol dire abbandonare tutto ciò ce la rendeva viva, chiudendosi in un “non luogo” lontano dal tempo.
Nel momento in cui Hinako scopre la possibilità di rivedere Minato maniferstarsi in aqua, si sente di nuovo felice. Non le importa che il suo ragazzo sia un fantasma, poco più che una presenza. Ma non si accorge che così facendo vive la vita di spalle, correndo in cerchio in un tempo morto, destinato a soffocarla. Minato, al tempo stesso, è consapevole di essere sospeso tra la terra e l’aldilà, condizione che non può protrarsi a lungo, destinata a finire. Cerca perciò di convincerla a guardare avanti e trovare la sua strada. Senza dimenticarsi mai di lui, ma cercando una nuova onda da cavalcare e nuovi sogni da vivere.
Il romanzo, con una narrazione scorrevole, si concentra sulle emozioni della protagonista: descrive lo sbocciare del suo primo amore, la scoperta della sensazione di sentirsi rinascere più bella grazie allo sguardo innamorato di Minato.
storia, rendendo il lettore partecipe della sua lenta e sofferta elaborazione del lutto.
Il manga, in un corposo volume unico con tavole di grande formato, offre due versioni della stessa storia. Gli scenari sono appena abbozzati, mentre viene riservata particolare attenzione alle espressioni della protagonista, agli sguardi che scambia con il suo Minato. L’amore fra i due giovani assume l’aspetto di un sogno sospeso, come se questo sentimento fosse in grado di creare uno spazio separato dal mondo.
In tutte e tre le versioni della storia – nel manga, nel romanzo e nel film- venga fatto ampio uso del “mostrare senza dire”, la morte di Minato, ad esempio viene rappresentata da una tavola da surf spezzata. Interessante notare che sul frammento si vede un pesce sorridente, quasi un controsenso, rispetto alla tragedia appena avvenuta, persino il mare continua ad essere abbagliante e luminoso, non perde la sua bellezza nonostante si sia reso “colpevole” di aver fermato il cuore di Hinako. La vita e la morte, in quest’opera, sono in perenne contrapposizione, eppure sembrano, in ogni scena, prendersi a braccetto, mostrandosi come due parti complementari ed indissolubili della vita, che deve sempre andare avanti, anche se fa male, anche quando sembra impossibile superare un evento particolarmente doloroso.
“Ride your wave” narra una storia sicuramente drammatica ed amara, che riveste la natura di una crudeltà quasi leopardiana. Eppure, dopo un’iniziale angoscia, non lascia una sensazione negativa al lettore, bensì un sentimento di speranza, di apertura nei confronti del futuro e delle infinite possibilità che esso può riservare, anche dopo la notte più nera.