Il nuovo albo di Samuel arricchisce la trama principale di una serie di approfondimenti davvero inquietanti. Usando come base la psicanalisi ci porta ad approfondire una direzione che, personalmente, ho sempre trovato molto interessante in tutto il fumetto seriale.
Ossia, che cosa succede dopo ?
Nel caso specifico, cosa accade a chi sopravvive ad una possessione? Che succede alle loro esistenze? Samuel è invitato a partecipare ad una seduta di terapia di gruppo. E questo è ovviamente il punto di partenza he il dream team Bugs sviluppa per questa nuova storia. La psicologica, la terapia in generale direi, è un elemento portante di questi serial. Il concetto di base è proprio quello di analizzare cosa porta alla rottura e quindi alla nascita di un demone.
Nello sviluppare le caratteristiche principali di Samuel, la psicologia e l’introspezione hanno sicuramente rappresentato un valore aggiunto e, se devo commettere, suppongo che oltre alla matrice più esoterica, anche quella terapeutica sia un elemento su cui Filadoro ha saputo dare il suo contributo personale. Questione di intuito, non dico sia per forza andata così.
Terapia di Gruppo però permette ancora una volta di amplificare gli elementi principali della serie. Dopo l’incursione di Abisko, ormai quai due anni fa, sappiamo che ci sono degli eventi che si sono messi in moto e che stanno portando ad una nuova apocalisse. Nel numero se ne parla in maniera estremamente diffusa. Nuovi culti che vengono riconosciuti, creature che si palesano davanti agli occhi increduli dell’umanità e soprattutto piani degli uomini per portare il nuovo avvento più in prossimità.
Non vi nascondo che nel seguire le sedute di terapia di questo episodio, un brivido mi ha attraversato la schiena per due ragioni distinte : la prima è misurarsi con l’insoddisfazione di chi sopravvive ad un trauma ma che considera la nuova situazione più complessa e difficile da affrontare con le scarse risorse disponibili. Ma la seconda causa non è meno spaventosa. Che cosa succede e il terapeuta ci guida male? Come finisce se ci troviamo di fronte a qualcuno che abusa del suo ruolo e persegue una propria agenda? Domande che in questo episodio trovano parziale risposta ma che graffiano fino a fondo.
Graffia anche la presenza di Samuel, sempre più dubbioso e meditabondo a proposito di quello che sta affrontando e dei suoi mezzi.
Il tratto di Scalmazzi è carico di dettagli e si distacca forse un po’ dalla tradizione grafica degli ultimi Samuel, ma lo dico con una accezione positiva. Le figure dotate di un tratto più complesso e rifinito, rappresentano un passo in avanti per la serie, una aggiunta al vasto campionario di autori che già popolano le pagine del barbuto eroe. In questo caso le tavole sono fornite di una regia misurata che nei momenti più esoterici si carica di una caoticità affascinante e che non guasterebbe per nulla a colori.
Si tratta di una storia interessante sono molti spunti ma che, soprattutto lascia la speranza di vedere molto presto il filone narrativo principale concretizzarsi in una storyline che spinga ulteriormente oltre l’asticella delle aspettative.